Revue & Corrigé n°82, janvier 2014
"Et l’on termine avec mon disque préféré de la collection Komma Null avec le Quintet OLEO STRUT. Il réunit Ravi Shardja, Roberto Bertacchini, Aka_Bondage, Xavier Iriondo et Jérôme Florenville. Je ne sais pas si c’est l’influence italienne, mais il y a du Gustoforte sur ce 10 pouces. Je ne peux m’empêcher non plus de penser au quartet avec entre autres David Fenech, Popewaffen, sur Corvo records. Un jazz rock froid, fait de collages, de séquences répétées très courtes, de chants susurrés ou criés, presque japonisant. Allant dans des excursions noise avec “Mais tout est jaune”. Conceptuel sans vouloir s’en donner les prétentions, arty sans les habits, plaintif dans le chant de “La galleria dell’ ignoranza” avec le cœur et les poumons. Voire post-rock quand il le veut. Se révèle très complet ce disque, tout comme le catalogue de Komma Null, et tout comme cette chronique interminable. ”
Cyrille Lanoë
THE WIRE, December 2013
“Beautifully sputsy effort by a Franco-Italian quintet with members of Starfuckers, Polvere and other free rock immortals. Completely post-tongue in style, this has a lot of crazed vocals and electroacoustic assemblages that teeter like the clumsiest structure imaginable. Rock highlighting comes from random loud guitar chords and great pleasure points are deeply touched. Gorgeous silkscreened package as well."
Byron Coley
SANDZINE - Dicembre 2013
“«Mors tua vita mea», dicevano i soliti romani (ma quante ne hanno dette e/o fatte ‘sti buzzurri), e lo stesso possono dire Iriondo & Co che, a distanza di un solo anno dal “Bunga Bunga”, non solo non vengono dimissionati, ma se ne escono addirittura con un provvidenziale EP pubblicato su vinile in un 10 pollici (provvidenziale anche per me, che in tal modo mi trovo a recensire materiale uscito più di recente). La solita musica espansa, le solita idea di fluido ininterrotto, che però trova una parziale sistemazione nella suddivisione in 7 brani. Prendo spunto da uno di questi che gioca con una traduzione, in italiano benigniolo, del nome Oleo Strut ed esattamente Olio di strutto (oleo strut in realtà si traduce con ‘oleo puntone’ e si tratta di un sistema d’ammortizzazione per mezzi pesanti, roba tipo treni o aerei…). Bene…. invece di ‘olio di strutto’ avrebbero dovuto scrivere ‘olio distrutto’, tanta è la loro capacità di triturare la materia per rilegarla poi attraverso prestigiosi giochi di surrealistica provenienza (avete presente il ‘cadavre exquisi’). In poche parole gli Oleo Strut confermano le prestazioni precedenti, addirittura le migliorano, e non è detto che non possano trasformarsi da progetto parassita in progetto parassitato. Splendida la confezione che, essendo le copie dipinte una ad una, è fortunatamente in edizione limitata alle 200 copie."
Fragolona Da Todi
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